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Il paziente, un uomo di 66 anni con un cuore gravemente compromesso, ora sta bene: l’équipe in sala operatoria ha utilizzato l’innovativo dispositivo ECMOlife per supportare la funzionalità cardiaca

Medolla (MO), 13 ottobre 2020 – Entra in sala operatoria un innovativo dispositivo per la circolazione extracorporea. Si tratta di ECMOlife, device progettato da Eurosets, azienda italiana di Medolla attiva nel settore biomedicale, che è stato utilizzato dall’équipe di Emodinamica di Villa Torri Hospital di Bologna, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il SSN, per salvare la vita di un paziente con un quadro clinico complesso.
L’uomo di 66enne, a causa delle gravi condizioni cardiache, non poteva sopportare un classico intervento cardiochirurgico di bypass. È stato quindi adottato un approccio chirurgico multidisciplinare che ha richiesto il supporto di ECMOlife. È la prima volta che questo dispositivo viene impiegato in un intervento di Emodinamica: questa tecnologia è infatti solitamente di pertinenza cardiochirurgica.

Presso la struttura bolognese, l’équipe di Emodinamica coordinata dalla dott.ssa Chiara Grattoni ha lavorato di concerto con il dott. Mauro Del Giglio, responsabile dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia, e con il dott. Stefano Tonioni, specialista in Cardiologia Interventistica ed Emodinamica.

Il paziente presentava una cardiopatia dilatativa con importante affanno respiratorio. La cardiopatia dilatativa ischemica è una patologia del muscolo cardiaco che riguarda in particolare il ventricolo sinistro che si dilata e non riesce a pompare il sangue a causa della compromissione della sua contrattilità, provocando un importante deficit degli organi, tra cui i polmoni.

L’équipe medico-chirurgica ha dunque optato per l’utilizzo di un particolare dispositivo ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation) per la circolazione extracorporea assistita: ECMOlife è infatti in grado di sostituire temporaneamente la funzione del cuore e/o dei polmoni nei pazienti in cui il sistema cardio-respiratorio risulti gravemente compromesso e refrattario alle terapie farmacologiche o addirittura in caso di arresto cardiaco.

Si tratta di un dispositivo “salvavita”, un’evoluzione dei sistemi per circolazione extracorporea presenti in sala operatoria, ovvero una pompa centrifuga per ECMO a levitazione magnetica ideata per l’utilizzo sia presso strutture ospedaliere sia in ambito extra ospedaliero, in quanto il dispositivo grazie alle sue ridotte dimensioni risulta estremamente portatile, consentendo anche il trasferimento del paziente in caso di necessità da una struttura ospedaliera all’altra in massima sicurezza.

L’operazione ha permesso di risolvere la stenosi coronarica con lo scopo di consentire un maggiore afflusso di sangue e di conseguenza un miglioramento della funzione del cuore. Il dispositivo ECMOlife è stato messo in funzione poco prima dell’angioplastica e, dopo la procedura, il paziente è stato gradualmente “svezzato” dalla macchina e trasportato in Terapia Intensiva con attività cardiaca spontanea. Il giorno successivo è stato trasferito in reparto e dopo quattro giorni è stato dimesso in buone condizioni generali.